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Inquadramento L’esclusione di un concorrente per illecito professionale non può avvenire in modo automatico. È questo il principio riaffermato dal Consiglio di Stato, Sez. V, con la sentenza 1° luglio 2025, n. 5679, che sottolinea la necessità di un contraddittorio effettivo prima di qualsiasi provvedimento espulsivo. L’impresa interessata deve essere messa nelle condizioni di spiegare la propria posizione e, soprattutto, di provare di avere adottato adeguate misure di self cleaning. La vicenda processuale Il caso trae origine da una gara pubblica finanziata con risorse del PNRR per l’ampliamento e l’adeguamento sismico di un edificio scolastico. Il TAR Calabria (sent. n. 1864/2024) aveva confermato l’esclusione di un operatore economico sulla base di pregresse condotte professionali ritenute gravi. In appello, il Consiglio di...
Inquadramento L’esclusione di un concorrente per illecito professionale non può avvenire in modo automatico. È questo il principio riaffermato dal Consiglio di Stato, Sez. V, con la sentenza 1° luglio 2025, n. 5679, che sottolinea la necessità di un contraddittorio effettivo prima di qualsiasi provvedimento espulsivo. L’impresa interessata deve essere messa nelle condizioni di spiegare la propria posizione e, soprattutto, di provare di avere adottato adeguate misure di self cleaning. La vicenda processuale Il caso trae origine da una gara pubblica finanziata con risorse del PNRR per l’ampliamento e l’adeguamento sismico di un edificio scolastico. Il TAR Calabria (sent. n. 1864/2024) aveva confermato l’esclusione di un operatore economico sulla base di pregresse condotte professionali ritenute gravi. In appello, il Consiglio di...
La mancata indicazione formale della natura di consorzio stabile non preclude di...
Nel respingere l’appello il Consiglio di Stato ribadisce il principio – di matrice giurisprudenziale – secondo cui la mancata indicazione formale della natura di consorzio stabile non preclude di per sé il riconoscimento di tale qualifica, ove in concreto ve ne siano i presupposti. Detto principio presuppone, per la sua pratica operatività, che la parte interessata fornisca riscontri precisi con cui dimostrare il suo reale operare (al di là del nomen utilizzato) come consorzio stabile. [[CASESTUDY]] Questo quanto stabilito da Consiglio di Stato, Sez. V, 29/08/2025, n. 7134: Quanto al secondo profilo di censura, con il quale ci si duole del mancato riconoscimento, da parte del TAR, della natura (sostanziale, ancorché non formale) di Consorzio stabile di xxx, lo stesso è infondato per difetto di presupposti: in effetti il principio – di matrice giurisprudenziale – secondo c...
Nel respingere l’appello il Consiglio di Stato ribadisce il principio – di matrice giurisprudenziale – secondo cui la mancata indicazione formale della natura di consorzio stabile non preclude di per sé il riconoscimento di tale qualifica, ove in concreto ve ne siano i presupposti. Detto principio presuppone, per la sua pratica operatività, che la parte interessata fornisca riscontri precisi con cui dimostrare il suo reale operare (al di là del nomen utilizzato) come consorzio stabile. [[CASESTUDY]] Questo quanto stabilito da Consiglio di Stato, Sez. V, 29/08/2025, n. 7134: Quanto al secondo profilo di censura, con il quale ci si duole del mancato riconoscimento, da parte del TAR, della natura (sostanziale, ancorché non formale) di Consorzio stabile di xxx, lo stesso è infondato per difetto di presupposti: in effetti il principio – di matrice giurisprudenziale – secondo c...
FOCUS: “Avvalimento e corretta applicazione dell’art. 104 del D.lgs. 36/2023:...
Con la sentenza 15 luglio 2025, n. 6202, la Sezione V del Consiglio di Stato ha affrontato nuovamente il tema dell’avvalimento, offrendo un’interpretazione rilevante in ordine all’applicazione dell’art. 104 del D.lgs. 36/2023. La decisione si colloca nella scia della giurisprudenza formatasi sotto il vigore del precedente Codice, ma conferma la tenuta sistematica delle disposizioni oggi vigenti. Il caso La vicenda trae origine dall’esclusione della società A, mandataria di un RTI, dalla gara europea telematica relativa ai servizi per i grandi eventi del Giubileo 2025. L’esclusione era stata disposta ai sensi dell’art. 90, comma 1, lett. d), D.lgs. 36/2023, in ragione di presunte irregolarità nei contratti di avvalimento presentati. Il TAR Lazio, con sentenza n. 6055/2025, aveva accolto il ricorso, annullando l’escl...
Con la sentenza 15 luglio 2025, n. 6202, la Sezione V del Consiglio di Stato ha affrontato nuovamente il tema dell’avvalimento, offrendo un’interpretazione rilevante in ordine all’applicazione dell’art. 104 del D.lgs. 36/2023. La decisione si colloca nella scia della giurisprudenza formatasi sotto il vigore del precedente Codice, ma conferma la tenuta sistematica delle disposizioni oggi vigenti. Il caso La vicenda trae origine dall’esclusione della società A, mandataria di un RTI, dalla gara europea telematica relativa ai servizi per i grandi eventi del Giubileo 2025. L’esclusione era stata disposta ai sensi dell’art. 90, comma 1, lett. d), D.lgs. 36/2023, in ragione di presunte irregolarità nei contratti di avvalimento presentati. Il TAR Lazio, con sentenza n. 6055/2025, aveva accolto il ricorso, annullando l’escl...
FOCUS: “Prime riflessioni sul Regolamento adottato con Delibera n. 334 del 30 luglio...
Premessa Con la Delibera n. 334 del 30 luglio 2025, l’ANAC ha adottato il Regolamento in materia di qualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza, ai sensi degli articoli 62 e 63 e dell’Allegato II.4 del D.lgs. 36/2023, come modificato dal D.lgs. 209/2024. Il nuovo quadro regolamentare si pone come tassello centrale del sistema di governance degli appalti pubblici, consolidando i criteri e le procedure già delineati nel Codice dei contratti pubblici e nei successivi atti di indirizzo dell’Autorità. Ambito di applicazione Il Regolamento stabilisce che la qualificazione è necessaria per l’affidamento e l’esecuzione: di lavori di importo superiore a 500.000 euro; di servizi e forniture oltre le soglie degli affidamenti diretti. Sono espressamente esclusi i soggetti non amministrazioni aggiudicatrici, i privati tenuti parzialmente all’applicazione...
Premessa Con la Delibera n. 334 del 30 luglio 2025, l’ANAC ha adottato il Regolamento in materia di qualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza, ai sensi degli articoli 62 e 63 e dell’Allegato II.4 del D.lgs. 36/2023, come modificato dal D.lgs. 209/2024. Il nuovo quadro regolamentare si pone come tassello centrale del sistema di governance degli appalti pubblici, consolidando i criteri e le procedure già delineati nel Codice dei contratti pubblici e nei successivi atti di indirizzo dell’Autorità. Ambito di applicazione Il Regolamento stabilisce che la qualificazione è necessaria per l’affidamento e l’esecuzione: di lavori di importo superiore a 500.000 euro; di servizi e forniture oltre le soglie degli affidamenti diretti. Sono espressamente esclusi i soggetti non amministrazioni aggiudicatrici, i privati tenuti parzialmente all’applicazione...
Il principio di equivalenza costituisce un principio a carattere etero-integrativo,...
Nell’accogliere il ricorso avverso l’esclusione il Tar Marche ricorda che il principio di equivalenza, introdotto in attuazione dell’art. 42 della direttiva 2014/24/UE, costituisce invero un principio a carattere etero-integrativo, in grado di trovare applicazione indipendentemente da espressi richiami negli atti di gara o da parte dei concorrenti, in tutte le fasi della procedura di evidenza pubblica. Questo quanto stabilito da Tar Marche, Sez. II, 27/08/2025, n. 649: 2. Primo e secondo motivo di ricorso possono trattarsi congiuntamente. 2.1. In via preliminare, deve respingersi l’eccezione di inammissibilità sollevata da parte resistente per tardiva impugnazione, quale clausola escludente, dei requisiti minimi specifici previsti dal capitolato descrittivo e prestazionale. Ciò di cui si discute con le doglianze in esame, infatti, è l’errata applicazione del criterio di equ...
Nell’accogliere il ricorso avverso l’esclusione il Tar Marche ricorda che il principio di equivalenza, introdotto in attuazione dell’art. 42 della direttiva 2014/24/UE, costituisce invero un principio a carattere etero-integrativo, in grado di trovare applicazione indipendentemente da espressi richiami negli atti di gara o da parte dei concorrenti, in tutte le fasi della procedura di evidenza pubblica. Questo quanto stabilito da Tar Marche, Sez. II, 27/08/2025, n. 649: 2. Primo e secondo motivo di ricorso possono trattarsi congiuntamente. 2.1. In via preliminare, deve respingersi l’eccezione di inammissibilità sollevata da parte resistente per tardiva impugnazione, quale clausola escludente, dei requisiti minimi specifici previsti dal capitolato descrittivo e prestazionale. Ciò di cui si discute con le doglianze in esame, infatti, è l’errata applicazione del criterio di equ...
E’ da ammettersi l’avvalimento premiale della certificazione della parità di...
Risulta evidente come sul piano interpretativo non vi siano argomenti di diritto positivo per escludere l’avvalimento premiale della certificazione della parità di genere, ferma restando la necessità che, trattandosi di un prestito di requisiti qualitativi di carattere organizzativo, è necessaria l’individuazione di un oggettivo prestito di risorse. Questo quanto ribadito da Consiglio di Stato, Sez. V, 26/08/2025, n. 7105: Il tema è inevitabilmente problematico con riguardo all’avvalimento premiale della certificazione della parità di genere (di cui all’art. 46-bis del d.lgs. n. 198 del 2006), questione sulla quale si sono registrate posizioni diversificate nella giurisprudenza di primo grado. La norma da ultimo indicata dispone che «a decorrere dal 1° luglio 2022 è istituita la certificazione della parità di genere al fine di attestare le politiche e le misure concret...
Risulta evidente come sul piano interpretativo non vi siano argomenti di diritto positivo per escludere l’avvalimento premiale della certificazione della parità di genere, ferma restando la necessità che, trattandosi di un prestito di requisiti qualitativi di carattere organizzativo, è necessaria l’individuazione di un oggettivo prestito di risorse. Questo quanto ribadito da Consiglio di Stato, Sez. V, 26/08/2025, n. 7105: Il tema è inevitabilmente problematico con riguardo all’avvalimento premiale della certificazione della parità di genere (di cui all’art. 46-bis del d.lgs. n. 198 del 2006), questione sulla quale si sono registrate posizioni diversificate nella giurisprudenza di primo grado. La norma da ultimo indicata dispone che «a decorrere dal 1° luglio 2022 è istituita la certificazione della parità di genere al fine di attestare le politiche e le misure concret...
FOCUS: “Il limite invalicabile del soccorso istruttorio: regole di gara e principio...
Premessa La sentenza n. 432 del 12 maggio 2025 del TAR Sardegna si colloca in una linea interpretativa rigorosa in materia di appalti pubblici, chiarendo due profili di particolare rilievo: la natura perentoria del termine assegnato nell’ambito del soccorso istruttorio e la forza vincolante delle clausole della lex specialis. Il Collegio, con l’annullamento dell’aggiudicazione di entrambi i lotti di una procedura negoziata, riafferma la centralità dei principi di par condicio e di rispetto delle regole autoimposte dalla stazione appaltante, consolidando l’idea che il soccorso istruttorio non può trasformarsi in uno strumento di reiterata sanatoria delle carenze documentali. [[CASESTUDY]] I fatti di causa La controversia trae origine da una procedura negoziata senza bando, ex art. 76, comma 2, lett. a), d.lgs. 36/2023, avente ad oggetto il trattamento e recupero di rifiuti legn...
Premessa La sentenza n. 432 del 12 maggio 2025 del TAR Sardegna si colloca in una linea interpretativa rigorosa in materia di appalti pubblici, chiarendo due profili di particolare rilievo: la natura perentoria del termine assegnato nell’ambito del soccorso istruttorio e la forza vincolante delle clausole della lex specialis. Il Collegio, con l’annullamento dell’aggiudicazione di entrambi i lotti di una procedura negoziata, riafferma la centralità dei principi di par condicio e di rispetto delle regole autoimposte dalla stazione appaltante, consolidando l’idea che il soccorso istruttorio non può trasformarsi in uno strumento di reiterata sanatoria delle carenze documentali. [[CASESTUDY]] I fatti di causa La controversia trae origine da una procedura negoziata senza bando, ex art. 76, comma 2, lett. a), d.lgs. 36/2023, avente ad oggetto il trattamento e recupero di rifiuti legn...
DigitAPP 2.0: il MIT potenzia l’assistenza digitale per RUP e stazioni appaltanti,...
Roma, 21 agosto 2025 – Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha rilasciato la nuova versione di DigitAPP, l’app gratuita a supporto dei Responsabili Unici del Procedimento (RUP) e delle stazioni appaltanti. Uno strumento che, grazie a un’interfaccia intuitiva e contenuti sempre aggiornati, si conferma alleato fondamentale per gestire il complesso mondo dei contratti pubblici. Il ruolo centrale di Studio Amica nello sviluppo Alla base di questo successo c’è Studio Amica, realtà italiana con una lunga esperienza nella progettazione di soluzioni digitali per la Pubblica Amministrazione. Il nostro team ha guidato lo sviluppo di DigitAPP 2.0, curandone l’architettura funzionale e l’evoluzione tecnologica, con l’obiettivo di offrire ai RUP strumenti pratici, moderni e accessibili. Interfaccia user-friendly pensata per s...
Roma, 21 agosto 2025 – Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha rilasciato la nuova versione di DigitAPP, l’app gratuita a supporto dei Responsabili Unici del Procedimento (RUP) e delle stazioni appaltanti. Uno strumento che, grazie a un’interfaccia intuitiva e contenuti sempre aggiornati, si conferma alleato fondamentale per gestire il complesso mondo dei contratti pubblici. Il ruolo centrale di Studio Amica nello sviluppo Alla base di questo successo c’è Studio Amica, realtà italiana con una lunga esperienza nella progettazione di soluzioni digitali per la Pubblica Amministrazione. Il nostro team ha guidato lo sviluppo di DigitAPP 2.0, curandone l’architettura funzionale e l’evoluzione tecnologica, con l’obiettivo di offrire ai RUP strumenti pratici, moderni e accessibili. Interfaccia user-friendly pensata per s...
La scelta di non procedere alla verifica dell’anomalia rientra nella discrezionalità...
L’amministrazione dispone di una discrezionalità quanto mai ampia in ordine alla scelta se procedere a verifica facoltativa della congruità dell’offerta, il cui esercizio (o mancato esercizio) non necessita di una particolare motivazione e può essere sindacato solo in caso di macroscopica irragionevolezza o di decisivo errore di fatto. Secondo la ricorrente il provvedimento di aggiudicazione sarebbe illegittimo in quanto la Stazione appaltante non avrebbe effettuato la verifica dell’anomalia dell’offerta, ai sensi dell’art. 110 del d. Lgs. n. 36/2023. [[CASESTUDY]] Tar Campania, Napoli, Sez. IX, 25/08/2025, n. 5969 respinge il ricorso: 2.3. Con riferimento alla censura riguardate l’omessa verifica dell’anomalia dell’offerta, l’art. 110 del d.lgs. 36/2023 prevede che “Le stazioni appaltanti valutano la congruità, la serietà, la sostenibilità e la realizzabilità...
L’amministrazione dispone di una discrezionalità quanto mai ampia in ordine alla scelta se procedere a verifica facoltativa della congruità dell’offerta, il cui esercizio (o mancato esercizio) non necessita di una particolare motivazione e può essere sindacato solo in caso di macroscopica irragionevolezza o di decisivo errore di fatto. Secondo la ricorrente il provvedimento di aggiudicazione sarebbe illegittimo in quanto la Stazione appaltante non avrebbe effettuato la verifica dell’anomalia dell’offerta, ai sensi dell’art. 110 del d. Lgs. n. 36/2023. [[CASESTUDY]] Tar Campania, Napoli, Sez. IX, 25/08/2025, n. 5969 respinge il ricorso: 2.3. Con riferimento alla censura riguardate l’omessa verifica dell’anomalia dell’offerta, l’art. 110 del d.lgs. 36/2023 prevede che “Le stazioni appaltanti valutano la congruità, la serietà, la sostenibilità e la realizzabilità...
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Nel dichiarare inammissibile il ricorso, il Tar Campania fornisce un’utile sintesi sulle fattispecie che identificano le clausole immediatamente escludenti. Il ricorso dell’impresa era rivolto verso il bando, a causa di una pretesa sottostima del costo della manodopera. Tar Campania, Napoli, Sez. IX, 22/08/2025, n. 5957 dichiara il ricorso inammissibile: 4. Il ricorso è inammissibile. 4.1. La ricorrente impugna il bando in discorso sul presupposto che la disposizione indicante il costo della manodopera sia una previsione escludente, che impedisce, stante la sua incongruità, alla ricorrente medesima di presentare un’offerta che sia economicamente sostenibile. Tale ricostruzione non può essere condivisa. 4.2. Per pacifica giurisprudenza “le clausole del bando di gara vanno tempestivamente impugnate allorché, contenend...
Nel dichiarare inammissibile il ricorso, il Tar Campania fornisce un’utile sintesi sulle fattispecie che identificano le clausole immediatamente escludenti. Il ricorso dell’impresa era rivolto verso il bando, a causa di una pretesa sottostima del costo della manodopera. Tar Campania, Napoli, Sez. IX, 22/08/2025, n. 5957 dichiara il ricorso inammissibile: 4. Il ricorso è inammissibile. 4.1. La ricorrente impugna il bando in discorso sul presupposto che la disposizione indicante il costo della manodopera sia una previsione escludente, che impedisce, stante la sua incongruità, alla ricorrente medesima di presentare un’offerta che sia economicamente sostenibile. Tale ricostruzione non può essere condivisa. 4.2. Per pacifica giurisprudenza “le clausole del bando di gara vanno tempestivamente impugnate allorché, contenend...
MIT: Procedura di concordamento nuovi prezzi di cui all'art. 5, comma 7, lett. b)...
Il Supporto giuridico del Servizio Contratti Pubblici del MIT con il parere del 23/06/2025, n. 3545 ha risposto al seguente quesito: La fattispecie è quella in cui, durante una commessa, si verifichi l'ipotesi per cui si debba eseguire una categoria di lavori non prevista inizialmente nel progetto a base di gara o si debbano impiegare materiali per i quali non risulta prefissato il prezzo contrattuale. In tali casi, dovendo provvedere alla formazione di nuovi prezzi e non potendo desumerli dal prezzario regionale, si rende necessario applicare quanto disposto dall'art. 5, co. 7, lett. b) dell'Allegato II.14 del D.Lgs. 36/2023. Si rileva che la disciplina contenuta nel previgente DPR 207/2010, all'art. 163, co. 4 prevedeva espressamente che "tutti i nuovi prezzi, valutati al lordo, sono soggetti a ribasso d'asta e ad essi si applica il disposto di cui all'art. 133 co. 3 e 4...". S...
Il Supporto giuridico del Servizio Contratti Pubblici del MIT con il parere del 23/06/2025, n. 3545 ha risposto al seguente quesito: La fattispecie è quella in cui, durante una commessa, si verifichi l'ipotesi per cui si debba eseguire una categoria di lavori non prevista inizialmente nel progetto a base di gara o si debbano impiegare materiali per i quali non risulta prefissato il prezzo contrattuale. In tali casi, dovendo provvedere alla formazione di nuovi prezzi e non potendo desumerli dal prezzario regionale, si rende necessario applicare quanto disposto dall'art. 5, co. 7, lett. b) dell'Allegato II.14 del D.Lgs. 36/2023. Si rileva che la disciplina contenuta nel previgente DPR 207/2010, all'art. 163, co. 4 prevedeva espressamente che "tutti i nuovi prezzi, valutati al lordo, sono soggetti a ribasso d'asta e ad essi si applica il disposto di cui all'art. 133 co. 3 e 4...". S...
Appalto, concessione o contratto attivo?
Nell’accogliere il ricorso avverso un affidamento diretto, il Tar Lombardia ribadisce il discrimine tra appalto e concessione, per giungere alla conclusione che, data la limitata durata dell’affidamento, in realtà si tratti di procedura riconducibile al novero dei contratti attivi. [[CASESTUDY]] Questo quanto stabilito da Tar Lombardia, Brescia, Sez. I, 12/08/2025, n. 764: 7. Tanto premesso in ordine alle questioni preliminari e passando al merito, il Collegio reputa che il ricorso introduttivo così come il ricorso per motivi aggiunti siano fondati, nei termini appresso precisati. 8. La questione centrale posta all’attenzione del Collegio con i ricorsi attiene alla qualificazione dell’affidamento della gestione del comprensorio sciistico e alla legittimità della scelta dell’amministrazione comunale di procedervi tramite affidamento diretto. Secondo la società ricorrente ve...
Nell’accogliere il ricorso avverso un affidamento diretto, il Tar Lombardia ribadisce il discrimine tra appalto e concessione, per giungere alla conclusione che, data la limitata durata dell’affidamento, in realtà si tratti di procedura riconducibile al novero dei contratti attivi. [[CASESTUDY]] Questo quanto stabilito da Tar Lombardia, Brescia, Sez. I, 12/08/2025, n. 764: 7. Tanto premesso in ordine alle questioni preliminari e passando al merito, il Collegio reputa che il ricorso introduttivo così come il ricorso per motivi aggiunti siano fondati, nei termini appresso precisati. 8. La questione centrale posta all’attenzione del Collegio con i ricorsi attiene alla qualificazione dell’affidamento della gestione del comprensorio sciistico e alla legittimità della scelta dell’amministrazione comunale di procedervi tramite affidamento diretto. Secondo la società ricorrente ve...